Ecomuseo Billese | Distretto Culturale Biellese

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L'assessore regionale alla pianificazione Conti: “Andare oltre la frammentazione, l’eccessiva territorializzazione".

Distretto Culturale: aperti alle idee

Pubblicato il 17 novembre 2006
(Ultimo aggiornamento il 24 ottobre 08, ore 09:26)


Può la cultura diventare una risorsa e un modello di rilancio per un territorio in crisi? È la domanda che ha riecheggiato in tutti gli interventi che hanno dato vita, questa mattina nella sala Becchia della Provincia, alla presentazione del progetto di Distretto culturale biellese. Vale la pena partire dalle conclusioni dell’assessore regionale alla pianificazione Sergio Conti: “Occorre superare la frammentazione, l’eccessiva territorializzazione. La Regione sta puntando molto sul rilancio del quadrante est del Piemonte, che comprende anche il Biellese. Il quale però, e non solo nel settore della cultura, non dà l’impressione di essere coeso ma di muoversi in ordine sparso”. Il progetto del Distretto culturale punta proprio a ricomporre quell’ordine: offrire a chi si occupa di cultura nel Biellese un punto di riferimento operativo e fisico dove far confluire le proprie idee. Ha aperto i lavori il presidente del consiglio provinciale Paolo Azario, cui hanno fatto seguito il presidente della Provincia Sergio Scaramal, l’assessore provinciale al bilancio Sergio Pelosi, Ugo Baldini, presidente di Caire, i ricercatori Francesca Sartorio e Luigi Spina. Scaramal ha descritto il progetto come “un fattore di stimolo alla capacità di fare di tutti coloro che quotidianamente si occupano di cultura. Un modo per superare il concetto di cultura come elemento accessorio rispetto allo sviluppo economico, ma parte integrante di questo sviluppo”. Del modo per operare questo superamento si è occupata la tavola rotonda con cui sono proseguiti i lavori. Moderata da Daniela Formento della Regione Piemonte, vi hanno partecipato l’assessore alla cultura della Provincia Anna Fazzari, il vice sindaco di Biella Diego Presa, Federico Hary per l’Uib, Federico Trombini per i sindacati Cgil Cisl e Uil, Paolo Naldini di Cittadellarte, Franco Piunti di Tessile e Salute, Maurizio Poma di Biella Intraprendere, Roberto De Battistini di Città Studi, Marco Neiretti per la Fondazione Cassa di Risparmio. Quest’ultimo ha espresso il sentimento che sembrava prevalere in sala: “Finalmente ci siamo!”. Il progetto è ancora in fase di avvio, ma l’obiettivo è chiaro. Lo ha riassunto nelle conclusioni Scaramal: “Nel distretto confluiranno idee e progetti già esistenti e tutte saranno accolte e valutate con il massimo grado di elasticità. Ma alcune regole sono necessarie: superare la parcellizzazione delle iniziative, lavorare secondo linee guida praticabili e conformi alla storia e alle caratteristiche del territorio, uscire da logiche di interessi specifici tenendo sempre presente l’interesse del territorio e ricordare che il progetto complessivo è più importante della riuscita delle sue singole parti”. L’assessore Conti ha delineato altri scenari importanti oltre a quelli ricordati prima: “Nel futuro la Regione lavorerà su progetti specifici e ad ampio respiro. Ciò consentirà di evitare sprechi di risorse che finiscono in rivoli di contributi a fondo perso e permetterà di coordinare i lavori di tutti secondo linee e strategie precise e condivise”. Con l’incontro di stamani si è avviata una fase seminariale articolata in tre incontri tematici di confronto con esperti, esponenti delle istituzioni locali e con i rappresentanti del governo regionale. Gli appuntamenti si terranno tra novembre e febbraio e saranno dedicati all’analisi, alla valutazione del grado di coerenza con le strategie del sistema territoriale biellese, all’arricchimento e alla definizione dei contenuti e della struttura operativa e gestionale del distretto culturale.
 
 

 

 

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