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Il progetto è un ponte tra passato e futuro.

Centro rete biellese degli archivi del tessile e della moda. Si parte....

Pubblicato il 13 luglio 2010
(Ultimo aggiornamento il 13 luglio 10, ore 11:10)


Lunedì 28 giugno 2010, presso la Sala Becchia della Provincia di Biella, si è svolto l’incontro di aggiornamento tra gli enti sottoscrittori del protocollo e alcune aziende tessili biellesi coinvolte nel lavoro di archiviazione in merito al Centro Rete Archivi del Tessile e della Moda. “Un progetto questo - ha sottolineato l’assessore provinciale alla cultura Mariella Biollino - non rivolto al passato, ma inteso come un ponte verso il futuro con raccordi a Tessile e Salute, innovazione, ricerca e con promozione e marketing territoriale. Il tutto nel 2010, anno degli Archivi d’impresa .

L’assessore alla cultura, che crede nelle potenzialità del progetto e lo porta avanti in prima persona, unitamente al personale della Provincia, ha sottolineato l’importanza della memoria degli archivi tessili biellesi come elemento portante del nostro DNA e dell’italian style nel suo complesso. L’archivio deve essere inteso come un qualcosa di vivo costituito da documenti, immagini, filmati, campionari etc.
Il progetto Centro rete biellese degli archivi del tessile e della moda è un progetto pilota, portato avanti in stretta relazione con la Soprintendenza archivistica di Torino, che ne ha evidenziato l’importanza e le peculiarità in occasione dell’inaugurazione di Filo a Milano nel marzo 2010, grazie alla disponibilità dell’UIB, che è tra i sottoscrittori del protocollo d’intesa.

Diego Robotti, in qualità di referente della Soprintendenza archivistica, ha evidenziato la novità del progetto sul piano nazionale affermando che: “Per la prima volta un distretto industriale investe sui propri archivi, investe sulla memoria per farne un elemento di recupero delle tradizioni e di rilancio economico. Il futuro del distretto industriale è nel rinnovamento. Tutti gli attori, (Regione Piemonte, Ministero Beni e Attività Culturali e Soprintendenza) insieme a quelli economici (aziende, Unione Industriali) sono i prevalenti controllori di questi patrimoni.
Oltre alla ricerca storica qui c’è un patrimonio da valorizzare (contabile, finanziario, tecnologico-produttivo, sindacale) che è presente negli archivi. Ogni euro investito sui propri archivi può avere importanti ricadute d’immagine ed economiche”

I dati raccolti costituiscono la materia prima per il Centro Rete Biellese Archivi del Tessile, che è una struttura informativa della Provincia di Biella. Chiunque potrà accedere a questi documenti, memoria storica del tessile biellese. Si tratta di un archivio sempre in evoluzione ed in ampliamento poiché i dati pervenuti verranno inseriti gradualmente andando ad ampliare l’archivio stesso. Da porre in risalto inoltre è il consistente numero di archivi tessili biellesi (circa un centinaio); in altri distretti, ad esempio nel Comasco, ne sono rimasti solo una decina.
Il lavoro è stato avviato sia grazie al contributo della regione Piemonte, della Camera di Commercio di Biella e dei fondi messi a disposizione dalla Compagnia San Paolo.
A seguito della raccolta dati, occorrerà procedere con l’inserimento sul portale della provincia, dove ci sarà una sezione dedicata agli archivi ben in evidenza.

Presenti all’incontro, oltre all’assessore provinciale alla Cultura, Mariella Biollino, e a Diego Robotti della Soprintendenza archivistica, per il Cappellificio Cervo Giorgio Borrione e figlio, per la Filatura di Tollegno Ermanno Germanetti, Pozzi del Lanificio Cerruti. Erano presenti anche i tre archivisti che stanno materialmente procedendo al lavoro di archiviazione dei dati: Marinella Bianco di Acta Progetti s.n.c.– società di archivistica, Raffaella Simonetti di Queens s.c. - società di servizi e Danilo Craveia. Marinella Bianco in particolare, che aveva relazionato recentemente a Como ad un seminario sugli archivi tessili in merito al progetto biellese, ha presentato il lavoro finanziato dalla Compagnia di S. Paolo finalizzato al lavoro di catalogazione su archivi di alcune aziende biellesi individuate dalla Sovrintendenza. Anche i dati desunti da tale lavoro verranno inseriti nel portale del Centro rete biellese .

L’assessore provinciale ha poi presentato il lavoro portato avanti per il reperimento di finanziamenti e ha evidenziato che la sede fisica per la postazione informatica del Centro rete sarà parte dello spazio dello Stenditoio, nella sede della Provincia di Biella, disponibile da fine agosto.

La prima fase di lavoro consisterà nell’inserimento dei dati ricavati dai censimenti e dai lavori finora portati avanti sia dalla Provincia sia dalla Sovrintendenza, sia dai sottoscrittori del protocollo, sul portale. Successivamente e gradualmente si potranno gettare le basi per un itinerario diffuso sul territorio finalizzato alla conoscenza di luoghi, tradizioni, prodotti legati all’archeologia industriale e al mondo del tessile, quasi una sorta di museo diffuso sul territorio.
Importante sarà anche l’opera di promozione e comunicazione all’esterno del progetto stesso. Un ruolo significativo potrà avere a tale scopo il convegno che si prevede di organizzare in autunno.

Marinella Bianco ha descritto il lavoro che si sta portando avanti in sei aziende biellesi: Lanificio F.lli Cerruti, Vitale Barberis Canonico, Liabel, Cappellificio Cervo, Filatura e Tessitura di Tollegno, Tallia di Delfino/Guabello.
L’archivio deve essere inteso in senso complesso e articolato: non si tratta soltanto di documenti contabili ma anche di campionari, di pubblicità, di prototipi, di rassegna stampa, di macchinari. Si lavora in questo caso su 100 metri lineari di archivio. Dopo il Lanificio Cerruti, il lavoro si sposterà su Guabello e Tallia di Delfino.

Pozzi del Lanificio Cerruti ha raccontato quanto gli archivi si siano rivelati un’importante scoperta: non solo i documenti contabili, ma soprattutto i campionari, intesi come materia viva, attuale. Non si tratta di mostrare semplicemente il passato; grazie a loro si può scrivere il futuro, si crea un coinvolgimento emotivo. L’archivio deve essere uno spunto per creare il futuro.

Anche Ermanno Germanetti, della Filatura di Tollegno, si è soffermato sulla piacevole scoperta degli archivi come strumento per programmare meglio il futuro.

Per Giorgio Borrione del Cappellificio Cervo, la chiave di vendita è l’aggancio col passato, con la storia. Il Cappellificio Cervo rappresenta una realtà unica. La nascita del Cappellificio risale al 1897. Proprio la struttura nella sua “vecchiezza” è la chiave per sfondare nel futuro. Avere una certificazione della propria storia è ciò che fa la differenza. A Pitti sono stati portati dei pannelli pubblicitari scoperti per caso nell’archivio che hanno riscosso un grande interesse.

Davide Zanino del Settore Informatizzazione della Provincia di Biella ha spiegato le possibilità di comunicazione degli archivi attraverso il nostro portale.
In un mondo come il nostro in cui i giovani utilizzano il pc come un “normale” strumento di lavoro, gioco e quindi vi si rapportano con estrema naturalezza, è più semplice farne uso anche in un settore come quello dell’editoria. La pubblicazione di libri è ormai consolidata anche sul pc ed anzi con costi minori.
Dai dati degli archivi si passerà ad una esposizione anche cartografica e alla creazione di itinerari che consentano di avere la mappa degli archivi ma diano anche la possibilità di ricavare informazioni turistiche (ricettività, ristorazione, luoghi da visitare, outlets).

Biollino ha posto in risalto l’opportunità di utilizzare l’argomento archivi anche per stimolare la nascita di tesi di laurea. Paolo Monfermoso di UIB ipotizza la possibilità di raccordarsi con l’Università al fine di avere tesi di laurea sul tema degli archivi e dei musei d’impresa. Ricorda inoltre un progetto peraltro sostenuto anche dal settore informatizzazione della Provincia chiamato “Cicerone virtuale”, che è una visita virtuale del Biellese. A tale progetto potrebbe essere agganciato anche quello sugli archivi.

Thompson di Biella The Wool Company, ha raccontato la sua esperienza presso la fabbrica in disuso di Miagliano, il cotonificio Poma, che potrebbe diventare un luogo d’importanza turistica ed economica: vi si potranno vedere varie fasi produttive della filiera tessile con particolare riguardo alla lavorazione delle lane autoctone.
Con i soli sottoscrittori del protocollo d’Intesa, si analizzano poi varie problematiche: tema dei finanziamenti, bando di sponsorizzazione per ricerca ulteriori finanziamenti, incontro in Unione Industriale con aziende tessili biellesi, regolamento interno e logo Centro Rete, concorso d’idee rivolto a grafici per il nome e il logo.

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