Pubblicato il
16 aprile 2009
(Ultimo aggiornamento il 16 aprile 09, ore 17:23)
r lXI edizione della Settimana della Cultura lArchivio di Stato di Biella, il Museo del Territorio Biellese e lEcomuseo del Biellese dedicheranno un ciclo di iniziative per ricordare la figura di Giacomo Calleri, dal titolo Giacomo Calleri tra scavi e memorie.
Sabato 18 aprile dalle ore 17.00 percorso guidato attraverso una selezione di reperti archeologici conservati al Museo del Territorio Biellese e di documenti presso lArchivio di Stato di Biella, per ritrovare insieme la personalità poliedrica di Giacomo Calleri (1928-2008).
Al Museo del Territorio Biellese la sezione archeologica presenta un percorso costituito da documenti autografi di Giacomo Calleri e reperti archeologici rinvenuti in scavi e ricerche in cui fu fondamentale lapporto dello studioso biellese; le segnalazioni, le raccolte, gli scritti di Calleri costituiscono a tuttoggi le tappe principali della conoscenza storica del territorio, dalla protostoria alletà romana. Attraverso la necropoli di via Cavour, le epigrafi del sepolcreto di Cerrione, gli scavi alla Burcina e alla Bessa, fino al suo lascito postumo si rappresenta il grande esempio offerto da Giacomo Calleri quale difensore delle memorie del Biellese. I documenti e i reperti, pur non raccontando la storia delluomo Calleri, rendono più che mai attuali le sue parole: Se riuscissimo, tutti insieme, a raccogliere qualche traccia del nostro passato e di quel presente che diventerà storia, potremmo darci un appuntamento nel tempo, per rivedere i nostri segni con occhi diversi, per confrontarli con le esperienze maturate, per rimapparli, per ripercorrere un cammino forse dimenticato, con
l'illusione di non ripetere più gli stessi errori.
All'Archivio di Stato il centro del percorso è costituito dalle carte prodotte da Francesco e Carlo Giuseppe Ferraris depositate da Giacomo Calleri, loro discendente per parte di madre, nel 1993 e ora inserite nel suo lascito testamentario grazie al quale la raccolta cartacea sarà completata oltre che arricchita con diversi oggetti appartenuti ai fratelli, rendendo così pubblico un patrimonio di indubbio valore storico.
Nello scegliere quanto offrire in questa occasione si sono seguiti due percorsi: uno più personale incentrato sul rapporto affettivo-intellettuale di Giacomo Calleri con questo materiale, l'altro più generico che ci porta ad aprire una finestra sul Biellese pre risorgimentale e sulla circolazione di idee e scambi creati dal movimento degli esuli. Punto di partenza la farmacia dell'Ospedale divenuta di proprietà di Francesco, punto d'arrivo la tenuta la Palazzina in
Occhieppo Inferiore dove i fratelli trascorsero i loro ultimi anni. In mezzo lo snodarsi della vita quotidiana nella farmacia di Biella e in Argentina dove Carlo Giuseppe, nominato direttore del museo di storia naturale di Buenos Aires, conobbe e lavorò con i naturalisti Alcides d'Orbigny e Charles Darwin.
Sullo sfondo, ma non troppo, Giacomo che costruisce il filo della vicenda con appunti manoscritti a volte circostanziati a volte no, lasciati su fogli protocollo; che ricostruisce un passato sentito un po' come proprio; che riordina le carte secondo un suo schema che non ha nulla di archivistico e, forse, non è neppure uno schema, ma solo necessità contingente, obbligandoci ad occuparcene per rendere il tutto meglio fruibile e rendendoci così tutti partecipi della storia.
Nella settimana il percorso tra Archivio di Stato e Museo del Territorio Biellese rimarrà aperto per visite su prenotazione.
Domenica 19 aprile - Seguendo le ruote del diavolo. Esplorazione dalla Trappa di Sordevolo allAlpe Bügi, nei luoghi descritti da Giacomo Calleri. Ritrovo alla Trappa ore 10.00 e ritorno previsto ore 15.30 (pranzo al sacco). A cura dellEcomuseo Valle Elvo e Serra, info t. 349 3269048
Giovedì 23 aprile, ore 21.00 Jaco e soa tera, Sala Conferenze del Museo, tavola rotonda per ricordare Giacomo Calleri con la partecipazione di Gustavo Buratti, Mario Coda, Marco Neiretti, Claudio Oddone, Daniele Rossi, Mauro Vercellotti. Modera, Graziana Bolengo.