Oltre 25 anni di attività
Nata nel 1987 grazie anche al lungimirante lavoro di ricerca e sensibilizzazione seguito alla mostra tenutasi nel 1964 al santuario di San Giovanni Battista dAndorno e fortemente sostenuta dalla Comunità Montana dellAlta Valle del Cervo La Bürsch, istituita nel 1973, la Casa Museo dellAlta Valle del Cervo ha sede in una tradizionale abitazione di Rosazza, dimpianto settecentesco ma interamente ristrutturata nel 1876, nella quale più di quindici stanze, distribuite su quattro piani cui occorre aggiungere il sottotetto, permettono unesposizione articolata per ambienti di vita e per temi: la stalla, la cucina, la lavorazione della sienite, le antiche scuole professionali a indirizzo edile, le società operaie di mutuo soccorso, la secolare emigrazione degli uomini, il forte ruolo della donna.
Gestita dallAssociazione di volontariato culturale che lha avviata, la Casa Museo si è da subito presentata come un centro di elaborazione e di divulgazione della cultura locale aperto al contributo e alla collaborazione di enti e singoli cittadini, oltre che come punto di riferimento per itinerari tematici a più vasto raggio, come quelli, completi di pieghevoli, sulle opere pubbliche finanziate dal filantropo Federico Rosazza Pistolet e sulla religiosità popolare. Sono stati ordinati carteggi relativi allemigrazione valligiana e alla Prima Guerra Mondiale ed è stato trascritto un epistolario tra Italia e Stati Uniti relativo agli anni 1892-1914, confluito in due tesi di laurea. Nellambito della riproposizione dei mestieri artigianali più caratteristici la confezione degli scapin e la ripassatura dei tetti in lose sono state oggetto di due seguiti corsi di apprendimento.
Grazie allencomiabile apporto del gruppo Valëtte an ĝipoun, in sinergia con il quale la Casa Museo opera fin dagli esordi, la cultura della Bürsch è stata promossa anche al di fuori del Biellese e si sono prodotti quattro spettacoli in piazza nonché una mappa di comunità. In autonomia o insieme ad altre istituzioni la Casa Museo ha promosso o preso parte a svariate rassegne e dato alla luce alcune pubblicazioni, tutte curate da Gianni Valz Blin, infaticabile Presidente dellAssociazione per più di ventanni.
Forte del costante sostegno dei volontari la Casa Museo si è evoluta nel corso degli anni, arricchendo le proprie collezioni, che ad oggi vantano più di mille oggetti (senza contare le decine di fotografie depoca che accompagnano il visitatore durante la visita), e aprendo nuovi ambienti al pubblico. Nel 2003 è stata inoltre pubblicata una sintetica Guida alla visita con testi di Anna e Gianni Valz Blin, che potrà presto essere aggiornata.
Dopo il boom di presenze registrato nei primi anni, quando la Casa Museo era di fatto lunica struttura visitabile del Biellese, il numero di visitatori sia nelle aperture domenicali che per ciò che concerne il turismo scolastico è andato tuttavia affievolendosi, soprattutto a causa della concorrenza delle altre cellule ecomuseali che sono sorte nel frattempo, assestandosi in ogni caso su livelli di tutto rispetto.
Consapevole che il solo intervento di natura volontaristico non è sufficiente a colmare le lacune esistenti di ordine organizzativo e scientifico (occorrerebbe ad esempio completare la catalogazione di tutto il materiale posseduto e una schedatura sistematica delle fonti archivistiche e fotografiche), lattuale Amministrazione intende rendere la collettività locale più cosciente del ruolo-chiave che la Casa Museo ha esercitato in più di due decenni per diffondere anche allesterno la conoscenza della storia, delloriginale cultura e delle particolarità ambientali dellAlta Valle.
Aperta regolarmente tutte le domeniche pomeriggio dei mesi di luglio e agosto, periodo di maggior affluenza turistica nella Bürsch, la struttura è comunque visitabile previa prenotazione anche nei restanti mesi dellanno (da aprile a ottobre).